Le nostre olive, come vedete nella foto, stanno iniziando il processo dell’invaiatura. Dal vocabolario Treccani: in frutticoltura, l’inizio della maturazione dei frutti, contraddistinto da un cambiamento di colore, che dal verde originario va gradatamente verso il colore proprio di ciascun frutto.
Negli ultimi anni abbiamo avuto delle stagioni sempre più bizzarre, perciò anche il periodo migliore per la raccolta delle olive si sta modificando. Già da prima, inoltre, si era verificato un cambiamento culturale: fino a poche decine di anni fa le olive si coglievano fino a Pasqua, e a volte si aspettava che cadessero. Nel viterbese fino a una quindicina di anni fa era tradizione iniziare a cogliere per l’Immacolata, la festa religiosa che si celebra l’8 dicembre. Poi con l’aumento di informazioni e la maggiore attenzione sull’aspetto salutistico e organolettico, e come detto prima con i cambiamenti climatici, il periodo di raccolta è stato sempre più anticipato. I nostri olivi sono Canino, varietà autoctona del viterbese e di gran lunga la più diffusa. La maturazione del Canino è più tardiva rispetto ad altre varietà, come per esempio il Moraiolo. Le ultime due stagioni abbiamo diviso la raccolta in due, una a metà ottobre e un’altra una decina di giorni dopo. Oggi, 5 ottobre, i frantoi hanno già aperto, e le prime moliture sono state avviate. Noi però, per ottenere un olio ottimo preferiamo aspettare che l’invaiatura vada più avanti a colorare le olive, perché così ci sembrano davvero troppo acerbe. Quanto occorrerà prima di raggiungere il punto di maturazione che secondo noi è perfetto dipenderà molto dal tempo, che a volte fa di necessità virtù. Tuttavia è ragionevole pensare che quest’anno la raccolta sarà intorno al 20 ottobre.